Minturno: icona di un turismo "totale"
“Dal turismo balneare al marketing territoriale”
La comunità di Minturno ed esperti internazionali si confrontano sulle potenzialità turistiche della città. Parte il primo partecipatissimo convegno della “Associazione Minturno Scauri Turismo”.
Un convegno non di quelli che si fanno tanto per creare un evento, ma per sviluppare una riflessione impegnata sul futuro del turismo della città di Minturno e della suggestiva Riviera di Ulisse, che per anni hanno basato buona parte della loro attrattività sul turismo balneare.
Organizzato dalla “Associazione Minturno Scauri Turismo”, presieduta dal vulcanico Vittore Romano, il convegno ha visto gli interventi del Sindaco di Minturno e Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, di Marco Moccia, della segreteria di Elena Palazzo, assessore al turismo della Regione Lazio, di Enrico Tiero, consigliere regionale e presidente della commissione regionale allo sviluppo economico ed attività produttive, e di Ruben Santopietro, ceo e founder della famosissima “Visit Italy” l’Agenzia per la promozione del turismo italiano nel mondo, che conta ormai milioni di visitatori all’anno.
Il convegno, tenutosi sabato 12 aprile all’albergo “Teatro Romano”, proprio di fronte al “Parco Archeologico di Minturnae e Ponte Real Ferdinando”, moderato da Mino Daniele Bembo, ha sviluppato una riflessione a tutto campo per ripensare e progettare un modello di sviluppo che permetta a questa città, così ricca di risorse, di crescere, innovare e competere in un mercato sempre più dinamico e complesso.
Una fucina di idee convergenti sulle potenzialità spesso inespresse di una perla turistica che non è soltanto mare, ma storia millenaria, cultura, archeologia, natura, con la sua area archeologica, il Ponte Borbonico sul Garigliano, il centro storico medievale, la sua vicinanza al Parco Regionale di Gianola e Monte di Scauri, la straordinaria bellezza del parco naturale dei monti Aurunci e dei suoi percorsi mozzafiato, che raccontano una storia molto più ampia e affascinante di quella che si limita alla balneazione.
Sicuramente le spiagge ampie, le acque limpide da “Bandiera Blu” e una tradizione di accoglienza hanno reso questa zona del litorale laziale una meta ambita, soprattutto nel periodo estivo, ma questo modello non fa completamente giustizia al valore del patrimonio storico, culturale e naturale dell’entroterra e del territorio.
La concentrazione dei flussi turistici nei soli mesi estivi, pur essendo una risorsa importante, limita la piena valorizzazione del ricco patrimonio storico, culturale e naturale dell’entroterra e del territorio circostante.
Nel dibattito, molto sentito dai numerosissimi presenti, è emersa la preoccupazione per la mancanza di una strategia coordinata di promozione integrata del territorio, poiché questa città possiede potenzialità di sviluppo turistico infinite: Minturno non è solo mare: è storia millenaria, cultura, archeologia e natura.
“Abbiamo una grande responsabilità: rappresentiamo l’impresa turistica del territorio” afferma Vittore Romano nel suo intervento. “Ed è solo investendo concretamente nel settore che possiamo arrivare a risultati importanti. Questo significa formazione, innovazione, digitalizzazione, promozione efficace. Significa anche migliorare la nostra capacità di accoglienza, elevare gli standard di qualità, efficienza e sicurezza”.
E tutti gli interventi, anche dei numerosi presenti, hanno convenuto nel sottolineare che la promozione di Minturno come destinazione esperienziale, fatta non solo di mare e sole, ma di cultura, gastronomia, natura e benessere significa superare i limiti del turismo balneare tradizionale, e costruire un’immagine completa e autentica del territorio, capace di attrarre turisti consapevoli, rispettosi e interessati a vivere esperienze vere.
“Il turismo può e deve diventare il motore dello sviluppo economico di questa città baciata dagli déi”, afferma qualcuno dalla platea. E tuttavia, perché ciò si realizzi, sottolinea il presidente Romano, c’è bisogno di un impegno collettivo. “Nessuno può farcela da solo. Serve una sinergia forte tra istituzioni, imprese, associazioni e cittadini. Solo così Minturno potrà diventare un modello di turismo sostenibile, prospero e duraturo, all'altezza della sua storia e delle sue straordinarie risorse”.