A Giamplieri
Superiore incontro delle scuole della provincia con l’autore de “La scuola
bocciata”
Le
scuole di Messina e provincia incontrano Tommaso Travaglino, autore del libro
“La scuola bocciata” venerdì 3 febbraio prossimo alle ore 15,30 a Giampilieri Superiore
(Messina), paese balzato tristemente agli onori della cronaca per il nubifragio
del primo ottobre del 2009, un evento drammatico che
sconvolse l’Italia intera e che ha mietuto quasi quaranta vittime, tra le
quali tre bambini: Ilaria, Francesco e Lorenzo.
L’incontro, al quale
parteciperanno dirigenti, docenti,
genitori e alunni delle scuole di Messina e provincia, organizzato
dall’Istituto Comprensivo “S. Margherita”, che ha intitolato a quelle vittime
innocenti alcune aule dell’Istituto, si terrà alle ore 15,30 presso la
biblioteca del plesso intitolato a Simone Neri, altra giovane vittima, vero e
proprio eroe di quel terribile primo ottobre, che perse la propria vita mentre
ne portava in salvo altre.
Questo appuntamento con Tommaso
Travaglino che solo qualche mese fa ha vinto il "Napoli Film Festival" con "Maledetta Genoveffa", un
cortometraggio girato con i suoi alunni, ha generato molta curiosità nel mondo scolastico
catanese; curiosità non solo per la presentazione del suo libro, che mette a nudo la fragilità della scuola italiana e ne denuncia
l'inefficacia, ma soprattutto per il valore che esprime questo evento, occasione per una riflessione serrata sulla scuola.
Una scuola finora relegata nella periferia del mondo, svilita,
marginalizzata, depauperata con tutti i tagli e le economie di bilancio operate
dal ministro di turno, bocciata, sballottata a destra e a manca da
ogni governo, ma che possiede ancora la consapevolezza di essere speranza di
riscatto per i cittadini di Giamplieri, del catanese e per ogni cittadino
italiano.
“Sarà solo nel
momento in cui la scuola incomincerà a riflettere seriamente su sé stessa –
afferma Travaglino – solo quando questa intraprenderà il cammino per
riconquistare quella centralità strategica che le spetta, perché divenga
finalmente una scuola non più
oggetto ma soggetto di storia, che si accenderà finalmente la speranza,
poiché la scuola non educa alle buone maniere, né insegna a leggere a scrivere
e a far di conto; la scuola forma l’uomo: un uomo totale, che è anche un uomo
morale, critico e che esprime con la sua vita tutta la dignità della sua
umanità.
Dovunque vada ripeto
senza fine questo ritornello, che è divenuto ormai una cantilena: - Per combattere la
mafia, l’indifferenza, la violenza, la corruzione e ogni atteggiamento
disumanizzante non servono leggi, azioni repressive e polizie: serve un
esercito di maestri veri - e una società, come quella italiana, che non investe
sulla scuola, che non la valorizza, che, nei fatti, non la considera strumento eminente di
progresso civile, è una società già in declino, destinata prima al degrado e
poi all’estinzione, perché porta la morte nel cuore. Già conosciamo qual è la
strada da percorrere per il riscatto di Giamplieri, di Messina, della Sicilia:
dobbiamo solo trovare la forza per rivendicare tutto ciò”.
di Orlando Tarallo