Stiamo
vivendo tempi apocalittici, mentre i tg italiani ci descrivono i pranzi
pasquali dei nostri politici.
Lo scenario internazionale non
è mai stato così drammatico. Oltre alla Siria, bombardata proprio mentre il
leader cinese era ospite del Presidente americano in Florida, e alla
super-bomba “Moab”, di sapore biblico (Is 15,20; Am 2,2), che Trump ha appena
sganciato in Afghanistan per mostrare al mondo i suoi muscoli, la situazione in
Corea non mi dice niente di buono.
"La guerra potrebbe scoppiare
in ogni momento” ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi sempre in merito
alla crisi con la Corea del Nord. Lo scrive la Bbc online. Intanto sottomarini
USA, capaci di lanciare 600 missili da crociera, si sono schierati nel Pacifico
nord-occidentale”.
La Russia con Putin afferma
che i rapporti con gli Usa sono peggiorati e guarda con preoccupazione a quanto
accade: “È con grande preoccupazione che stiamo guardando l'escalation delle
tensioni nella penisola coreana: invitiamo tutti i paesi a dar prova di
moderazione” afferma preoccupato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Gli Usa sono pronti a
scatenare un raid preventivo mentre Pyongyang, il leader coreano, si sta
preparando ad un ulteriore test nucleare, previsto, forse, proprio a Pasqua. Lo
afferma la Nbc, citando più fonti dell'intelligence americana. Intanto, oltre a
due cacciatorpedinieri armati di missili Tomahawk, è arrivata al largo della
Corea anche la portaerei a propulsione nucleare Carl Vinson della classe
Nimitz, con tutta la sua flotta – compresa di sommergibili nucleari. Così oltre alla Settima, già presente, si è
schierata a battaglia la Terza Flotta per un “potere totale combinato” di 200
navi e 1.200 aerei.
Il governo giapponese,
intanto, ha dato il via ad un piano d’emergenza per poter evacuare i circa
60'000 cittadini con passaporto giapponese che si trovano in Corea del Sud. Le ripercussioni
sullo scenario mondiale sono imprevedibili. Sono implicati in questo
intricatissimo scacchiere per fortissimi interessi Cina, Russia, Iran e diversi
altri paesi.
“Si sta aprendo uno scenario
da incubo” ha affermato Paolo Magri, Direttore dell'Istituto per gli Studi di
Politica Internazionale.
Sono convinto che stiamo
vivendo un tempo escatologico. I Padri della Chiesa affermavano che la
manifestazione gloriosa di Cristo sarebbe avvenuta a Pasqua, dopo che “colui” o
“ciò” che trattiene (katechòn) il mistero dell’iniquità sia stato tolto di
mezzo. Chi è stato tolto di mezzo? Chi era il katechòn?
Che sia proprio questa Pasqua a
spalancare le porte al compimento del misterium iniquitatis della seconda
lettera ai Tessalonicesi (2Ts 2, 1-12) che apre le porte all’avvento del
Regno di Dio?
Tommaso Travaglino